20 settembre 2014

Dopo le vacanze

Ci si ritrova dopo il periodo di ferie estive per un incontro bevereccio in quel de I Du Butò a Solarolo (RA).
Andrea, lo chef patron, ci prepara qualcosa da mangiare, sempre leggero e ben digeribile per accompagnare le bottiglie che ci portiamo.
Cominciamo con un Verdicchio Collestefano 2010 in gran forma, con una bella acidità che resetta la bocca ed una nota minerale che mi piace assai.

A seguire A Puddara 2011, non pulito come lo ricordavo da precedenti bevute, ma comunque si nota che è un grande vino, tra i migliori bianchi italiani.

Finiamo la carrellata dei bianchi con un grande Rieslig, Hermannshöhle GG 2011 di Dönnhoff.
Veramente notevole, piacevolissimo in bocca con una giusta acidità ed una lunghezza kilometrica.



Andrea ci ha preparato, per questa tornata, una carrellata di crudo di pesce ed alcuni assaggi di cucina giapponese di cui lui è maestro.

Passiamo poi ai rossi con un Pinot Nero di Borgogna, Marsannay di Camuzet del 2009, ancora molto giovane, con un gran frutto sia al naso che in bocca. Non lunghissimo, ma comunque piacevole.

Continuiamo con un Barolo dei Fratelli Alessandria del 2010. E’ il base, ma comunque ha una carattere importante, una bella beva ed una lunghezza in bocca che può fare invidia a vini più blasonati.

Viene poi inserito in mezzo a questi due un Brunello di Montalcino Le Macioche del 1999 che fa subito un figurone. Un bel naso di frutta rossa matura, ma anche terra e carruba, in bocca è fine ed elegante, una grandissima beva ed una persistenza infinita.


Come primo piatto, in abbinamento a questi vini, Andrea ci ha preparato quello che forse si rivelerà il miglior piatto della serata: Ravioli di ricotta con borraggine e funghi porcini, veramente notevoli.

Continuiamo con un'altra batteria di rossi:
Duca Enrico 1993 di Duca di Salaparuta, un Nero d’Avola veramente notevole, regge molto bene gli anni che ha. Il colore molto “mattonato” mi aveva fatto una brutta impressione invece sia al naso che in bocca si rivela un bel vino, complesso e armonico, con una bella struttura ed un piacevole finale.


Viene quindi inserito il secondo vino della batteria che è un Barolo della Azienda Agricola Brezza, Castellero 1999. Qui si riconosce subito il nebbiolo con tutte le sue caratteristiche anche se è leggermente sotto tono rispetto al barolo bevuto in precedenza.

Andrea ci propone qui un coniglio “in porchetta” su crema di zucca e funghi porcini freschi. Qui, a mio giudizio, l’abbinamento dei sapori è un po’ azzardato ed il forte dolciastro della zucca copre il delicato sapore del coniglio che, pur essendo carne di grande qualità, non riesce ad emergere.

Ultima battuta, partiamo con un Bordeaux, Carruades de Lafite 1998, classico uvaggio bordolese con preponderanza di Cabernet, appena aperto aveva un po’ di puzzetta che, a mio avviso, stando nel bicchiere è poi sparita. Un grande vino comunque, equilibrato e complesso, pronto alla beva e molto lungo in bocca.


Ricolma 1999 San Giusto a Rentennano, neanche a farlo apposta, questo merlot, a suo tempo considerato uno dei migliori prodotti in Italia, a fianco del Lafite fa una figura meschina. Al naso parte con un pomodoro quasi invadente che poi si trasforma in triplo concentrato. In bocca è leggermente meglio, anche se mi aspettavo un vino migliore.

Tempranillo Albet y Noia 1999, un vino da agricoltura biologica del Penedes, vinificato con una parte dell’uva in fermentazione carbonica. Ci avevo puntato molto, invece …  , al naso si sente solo il dado da brodo, in bocca è sporco e poco piacevole, decisamente cattivo.

Con questi vini Andrea ci aveva portato un po’ di affettati, giusto per non bere senza nulla da mangiare, buoni i ciccioli verdi, poco buona la mortadella, decenti gli altri.

Visto la brutta figura degli ultimi vini, è saltato fuori anche qualche vino di riserva.
Mormoreto Frescobaldi 1990, continuiamo con gli uvaggi bordolesi, che in questa annata si è dimostrato veramente grande. Bellissima beva e grande corpo, una lunghezza infinita.
Barbaresco Roagna Crichët Pajè 1998, una grandissima eleganza per un corpo importante e non invadente, un vino decisamente GRANDE.

Bella serata e bella bevuta!

Un grazie a tutti i partecipanti.

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