Dopo un sacco di tempo
sono tornato a Le Giare per una grande degustazione che, tra l’altro, ha
richiesto una organizzazione rocambolesca.
Ci accoglie Claudio con
alcuni assaggi di antipasto serviti dentro cannoli di bamboo.
Nel primo baccalà fritto con peperoni ,
nel secondo piada con erbette, olive e parmigiano .
Una giusta stuzzichevolezza per accompagnare le bollicine di aperitivo.
Bruno Paillard ’96,
Nel primo baccalà fritto con peperoni ,
Finger Food |
Finger Food 2 |
Una giusta stuzzichevolezza per accompagnare le bollicine di aperitivo.
Bruno Paillard ’96,
Krug N.V.,
Billecart
Salmon Reserve N.F.1998,
Herbert Beaufort
Cuvée du Mélomane Blanc de Blanc.
Grandi bollicine in
generale tra le varie tipologie champenoise, sorpresa tra gli altri, il
Billecart Salmon, all’inizio un po’ scrignato dai partecipanti, poi, una volta
nel bicchiere, una esplosione di fragranza, con grande nota di Pinot Nero,
bella acidità e persistenza lunghissima.
Cominciamo a rodare i
palati con un bel vino:
Rossignol Trapet
Chambertin 1999, riporto il commento di un amico:
Un
portento! Concentrato ed austero dove i profumi si concedono pian piano e si
muovono lentamente, è un vino maschio virile che richiede un giro di calice
veemente ed allora si inizia a concedersi su tonalità di frutto scuro,
mirtilli, accenni fumé e di goudron con un bellissimo sottofondo minerale, in
bocca è caldo, pieno, rotondo, lunghissimo e mostra tannini già di grana fine e
godibilissimi…un grandissimo vino! Appagante ai massimi livelli, una forza
della natura con il pregio però di non esser mai pesante e stucchevole…
Non per niente era il Grand Cru preferito da Napoleone.
Non per niente era il Grand Cru preferito da Napoleone.
Ci sediamo a tavola e si
comincia con:
Cavoli e Aringa: piatto
molto "nordic style".. Con panna un po’ invasiva ed aringa un po’ sottotono,
comunque molto gustoso.
A questo viene abbinata
una prima batteria dei vini della serata. Il primo, chiaramente un Nebbiolo, un
po’ chiuso al naso, il secondo vero esempio del Pinot Nero di Borgogna, elegante,
fresco e profondo, veramente grande.
A carte scoperte saranno
poi
1) Conterno Cascina Francia ‘93
2) Domaine de la Romanée Conti Echézeaux 2002.
Continuiamo la cena con: Pancettona
al pepe, piatto adattissimo ai grandi vini di borgogna che avevamo sul tavolo
il numero dello chef è la sfumata di Gin e la salsa agli agrumi insieme
all'indivia arrostita che andavano a bilanciare la grassezza della pancettona di
mora.
Altra batteria alla
cieca, entrambi Pinot Nero, il primo molto chiuso, con una puntina di volatile,
il secondo più fresco, ma comunque ancora chiuso. Da notare che le bottiglie
erano state aperte ormai da alcune ore e nonostante questo, molte hanno
risentito della poca aria concessa.
A carte scoperte:
1) Chandon de Briailles Corton Gran Crù Les
Bressandes 1999
2) Armand Rousseau Gevrey-Chambertin
1er Crù Les Cazetiers 2004
Segue un altro piatto:
Colino della california, razza di quaglia allevata a terra… grande materia in
primo piano disossata e rimontata sapientemente dallo chef.
Continuiamo ad assaggiare
vino alla cieca. Questa volta si tratta di due GRANDI! Ne siamo certi, in molti
tra noi si azzardano a profetizzare almeno un altro vino del mitico Domaine
DRC. Certamente Pinot Nero, certamente Borgogna, certamente grandi. Colore ben concentrato,
profumi di sottobosco e frutta matura, veramente lunghissimi in bocca. Corposo
e maturo il primo, fresco ed elegante il secondo.
A carte scoperte:
1) Henri Rebourseau Chambertin Gran Crù
2002
2) Bart Chambertin Clos de Beze 2007
Riporto i giudizi
dell’amico molto più poetico di me:
Chambertin Rebourseau 2002
super poliedrico al naso delle tante sfaccettature, iodato e bella la singolare nota di
zafferano, in bocca si presenta un poco scorbutico e non ancora molto equilibrato, l'entrata al sorso
è un pò "rigida" poi però si allarga e pian piano e viene fuori,vino di grande fittezza e durezza d’altronde è uno Chambertin ed il carattere non gli manca! forse un pò presto berlo ora ma grande esperienza comunque.
super poliedrico al naso delle tante sfaccettature, iodato e bella la singolare nota di
zafferano, in bocca si presenta un poco scorbutico e non ancora molto equilibrato, l'entrata al sorso
è un pò "rigida" poi però si allarga e pian piano e viene fuori,vino di grande fittezza e durezza d’altronde è uno Chambertin ed il carattere non gli manca! forse un pò presto berlo ora ma grande esperienza comunque.
Chambertin-Clos de Bèze 2007
Bart, mano di velluto quella di Bart , vino fine e sottilissimo questo Clos de
Bèze è il lato esile dello Chambertin, simpatiche le note al naso di
radici,rabarbaro,corteccia ed erbe officinali,in bocca è già setoso e di media
struttura con bella acidità e freschezza, non un mostro di complessità come
alcuni dei vini che aveva affianco (forse risente dell’annata un po’
deboluccia?) ma comunque una gran bella bottiglia dalla beva entusiasmante.
Proseguiamo con:
Cannelloni alla boscaiola, eccezionale il sapore dei galletti, all'interno ragù
bianco di lepre erbe aromatiche…piatto di stagione interpretato benissimo.
Altra batteria di
bottiglie anonime.Dopo i due Chambertin, abbiamo fatto un salto, enorme a mio
parere, indietro. Con il primo siamo andati su un vino più grezzo, tagliato col
pennato, ruvido e tannico, un colore molto scuro, sul granato. In bocca un buon
vino anche se l’eleganza dei vini che lo hanno preceduto lo fanno risaltare
come un pesce fuor d’acqua. Un vino caldo chiaramente del sud della Francia. Il
secondo non mi è piaciuto per niente,lo spunto acetico era, IMHO, troppo forte
per poter fare aprezzare il vino.
A carte scoperte:
1) Jean Alesi Clos de l’Hermitage 2007
2) Massa Vecchia il Rosso anno ???
Main Course: Lepre in
civet, anche qui siamo su dei livelli assoluti di qualità delle carni con
cotture strepitose, in più le costolette sono state farcite al tartufo e
porcini,i filetti teneri e succosi, da andar giù di testa! Un amico ha avuto il
coraggio di paventare che i vini in accompagnamento fossero passati in secondo
piano, non è vero, ma hanno rischiato di brutto!
Con il primo torniamo
dichiaratamente in Botgogna e ci torniamo veramente alla grande!
Cosa chiedo ad un vino? Eleganza, corpo, profumi, freschezza, … c’era tutto!!!
Con il secondo era quasi la stessa cosa, solo un filino in meno, ma proprio un filino, sinceramente non avrei saputo quale dei due scegliere come miglior vino della serata.
Cosa chiedo ad un vino? Eleganza, corpo, profumi, freschezza, … c’era tutto!!!
Con il secondo era quasi la stessa cosa, solo un filino in meno, ma proprio un filino, sinceramente non avrei saputo quale dei due scegliere come miglior vino della serata.
1)
Domaine de la
Romanée Conti La Tache 2000, il poeta amico l’ha così definito:
La Tache 2000 colpisce subito il colore rubino acceso ma non fitto come gli altri drc , al naso è un sussurarsi di lamponi, melograno, acceni minerali e spezie, al sorso questo vino è finezza e velluto puro che rendono il palato in stato di grazia, profondità gustativa e lunghezza da vero fuoriclasse, questo 2000 è un La Tache in versione poco muscolare altamente "femminile"equlibratissimo e purissimo un vero diamante nel bicchiere!!!
La Tache 2000 colpisce subito il colore rubino acceso ma non fitto come gli altri drc , al naso è un sussurarsi di lamponi, melograno, acceni minerali e spezie, al sorso questo vino è finezza e velluto puro che rendono il palato in stato di grazia, profondità gustativa e lunghezza da vero fuoriclasse, questo 2000 è un La Tache in versione poco muscolare altamente "femminile"equlibratissimo e purissimo un vero diamante nel bicchiere!!!
2) Domaine de la Romanée Conti Romanée St.Vivant 1999
Un finale in sfumando: Una
milanese in Romagna, la cosa che colpisce è la fragranza della frittura che
rende la cotoletta decisamente leggera! Bella l'idea di usare la scorzetta di
limone anche se io avrei caricato il piatto trasformando la milanese in
BOLOGNESE.
La prima ha un colore
quasi cupo, denso. La seconda invece è di un colore più brillante, un bel
rubino.
Anche al naso si rispecchia
la prima sensazione visiva, il primo è più chiuso, il secondo invece ha un
ampio bouquet che va dalla viola ai frutti di bosco, ai funghi ed al muschio.
La stessa storia si ripete in bocca. Ora, io immaginavo già quali vini fossero,
li avevo portati io, ma la mia sorpresa è stata quando, tolta la stagnola,
erano esattamente capovolte le mie considerazioni.
A carte scoperte:
1) Domaine de la Romanée Conti Richebourg 1999
2) Domaine de la Romanée Conti Richebourg 2000
La mia enorme sorpresa è
stata quella di trovare lo stesso vino molto più indietro e chiuso quello del
1999 che come annata dovrebbe essere stata migliore del 2000.
Per finire la serata: Cassata
o Cazzata?? , il titolo è molto divertente, direi ne l’una ne l'altra. A
qualcuno è risultata un pò troppo dolce ma d'altronde la cassata di
solito è molto dolce, a me è piaciuta molto…esteticamente è pure molto bella la
presentazione circolare.
A seguire un mini
bombolone alla crema con sorbetto al mandarino e pralina al cioccolato,
veramente molto gustosi.
Io, a questo punto ero un po’ cotto e non ho aprofittato dei vini proposti, mi dicono che sia passato pure un Sauternes che, visto che è evaporato deve essere stato molto gradito.
Un grazie a Claudio per
la bella serata ed un bravo ad Omar per la realizzazione di questi splendidi
piatti.
Un grazie anche alla
brigata per l’ammattimento nel seguire questo splendido evento.