02 marzo 2011

Ancora Le Giare !!!

Sarà l’ottimo rapporto che oramai ci lega sia a Claudio Amadori che ad Omar Casali, rispettivamente Patron e Chef de Le Giare, sarà stato il tempo, freddo ed umido della scorsa Domenica, sarà che oramai era già qualche mese che non salivamo a Montenovo, sarà….

Le ragioni per andare alle Giare per noi sono sempre infinite, tra le altre, forse non prima, sicuramente non l’ultima, a noi la cucina di Omar piace davvero tantissimo.

Come al solito lasciamo fare ad Omar il quale ci propone sempre le sue ultime creazioni con le materie prime più fresche e più pregiate che riesce a trovare sul mercato.

Iniziamo con crudo di gamberi rossi, carcadè e osmosi di rose.
Inutile evidenziare la freschezza dei gamberi, fantastico invece l’abbinamento
con il carcadè, sentore dolce su dolce con un fondo leggermente amarognolo. Perfetto equilibrio dei sapori

Viene poi uno spiedone con mazzancolla cruda, avvolta da uno spaghettino della stessa in cottura express alla amatriciana, e da una mazzancolla all'americano frizzante. Qui si vede già, anche per un profano, la grande padronanza della tecnica che ha Omar. La realizzazione di un piatto del genere richiede una tecnica non comune ed anche se l’idea la si può trovare su altre tavole, nulla toglie alla grandezza del piatto ed alla perfetta esecuzione dello stesso.

A seguire Aringa affumicata con il suo caviale, cavolfiori e panna acida. Per me il piatto del buon ritorno. Un equilibrio di sapori così armonico ed allo stesso tempo così intenso era un pezzo che non lo provavo. Bravo Omar!

Continuiamo con un piatto dal nome un po’ roboante, ma veramente appagante:
Studiando la seppia.......
il cotechino di seppia con il suo fondo al nero e polentina bianca, e seppia cruda al carbone vegetale...... Unico errore, mio, ho cominciato subito con il cotechino, mentre andava data la precedenza al crudo, più fine ed elegante, mentre il cotechino, veramente saporito, con le lenticchie al nero in coppa, era un piatto da cenone di Capodanno.

Un altro piatto da urlo per equilibrio ed appagamento questa Triglia sfilettata e farcita coi suoi fegatini, spuma di guanciale di mora romagnola al biscuit di noci e caffè. Assaggiata prima un boccone alla volta e poi, in un unico boccone, mescolando gli ingredienti, si evidenziava la grande qualità della materia prima, la grande tecnica di Omar, ma soprattutto la libidine di un piatto straordinario.

Ancora Manfrigual con cimette di broccoli, trippa di baccalà, e cocochias di baccalà all'aglio nero. La trippa di baccalà era un ingrediente che avevo trovato su altre tavole e non sempre mi ha entusiasmato, Omar invece è riuscito a realizzare un ottimo piatto, con un grande equilibrio, ma soprattutto evidenziando la grande qualità della materia.

Non abbiamo ancora finito: Cappellacci ripieni di porri al fegato grasso d'oca e riduzione di Sangiovese. Un piatto più semplice come sapori e che sfrutta molto la qualità dei prodotti. Molto appagante però. Cosa che alla fine conta non poco!

Cominciamo con i secondi. Agnellino di Adriano in diverse preparazioni e cotture, con rape rosse, costolettine, cervella fritte, rognone, e frittelle di Cabrales. In questo piatto mi sono piaciute moltissimo le materie prime e le esecuzioni delle varie preparazioni, un po’ meno l’accostamento con la rapa rossa, a mio avviso un po’ troppo dolce.

Altro piatto, un colombaccio: petto, coscia e filetto (petto e filetto spadellato , coscia farcita e cotta abassa temperatura). Ancora una materia prima di eccellenza, per nulla snaturata, anzi esaltata, dalle varie cotture, tutte peraltro al punto giusto. Al rosa il petto e ben cotta, seppur morbidissima, la coscia.

Proviamo a finire il colombaccio con l'altra coscia disossata e farcita al fegato grasso con mele speziate al vin brulè. Bellissimo il servizio con cocotte di ceramica, a rendere ancora più grande questo piatto incantevole , dove il dolce e l’amaro si rincorrono in una sequenza infinita. Qui si può dire:”Peccato per la quantità così esigua! “

Invece lo finiamo qui, il colombaccio: il quinto quarto del piccione in raviolini mignon. Mignon anche la porzione, ma d’altra parte in un colombaccio non è che ci sia poi molto “quinto quarto”! Sfoglia fantastica, per me, amante della sfoglia sottile alla bolognese, i raviolini si gustavano in pieno senza essere sovrastati dal sapore della sfoglia.

Una pausa con un assagio di salsiccia di coturnice al fois gras piatto che ci ha fatto provare Omar e che sta mettendo a punto in piccoli budelli.

Da tevla n’livért mai, s’la tu bacca n’la sa d’furmaj, antico detto di casa mia che Claudio ben conosce e quindi: Shropshire, Cabrales, e Blu del Montefeltro alle vinacce di Renato Brancaleoni ....siccome a me non piacciono gli erborinati......

Fino ad ora abbiamo bevuto un Pouligny Montrachet di Marc Morey 2005, per il mio gusto leggermente poco acido e un po’ troppo “legnoso”

ed un grande Barbaresco Rabajà di Bruno Rocca 2006.

Iniziamo quindi il giro dei dessert, perché, se non lo sapete, Omar ha una grande mano anche in pasticceria.

GIN LEMON (Parfait al lime, Granatina al limone, spuma di Schweppes Tonica, e Gin Tanquery) Per “pulire la bocca” una volta facevano il “sorbetto”. Ora ci si è molto evoluti. Una evoluzione questa di Omar che ha veramente una marcia in più. Spuma e granita resettano davvero il palato ed il parfait lo prepara alla grande ai dessert che seguiranno.

WHITE CIOCCOLATE (Cioccolato bianco con pelle di latte ai canditi di noto, Gelato di mandorle, e Zucchero filato) Un gradino dopo l’altro portiamo il nostro palato sempre più vicino al dolce paradiso.

BAILEYS che passione.......Cioccolatino di cacao e pan di spagna imbevuto nell'Acquavite Barricata di Chicco Berta, Cannoncino al mascarpone, Gelato di ricotta di pecora, Salsa Mou. E qui si schiudono le porte….

Per ritornare sulla terra: Chupa Chupa al cioccolato bianco di Valrhona e piccole coccole con il caffè.

Notare che nonostante sia l’ultima portata, Manuela non mi ha lasciato il tempo di fare la foto! Vi dice niente?

Grande giornata, grande pasto, grandi Omar e Claudio che ci avete accolto nella splendida sala con vista sulla fitta nevicata nella vallata tra Longiano e Montiano e scaldati da un bel fuoco nel caminetto.

A bientôt !!!!