13 febbraio 2014

Triple A

Degustazione esplorativa su alcuni prodotti del vasto catalogo di Velier  dalla selezione Triple A : Agricoltori, Artigiani, Artisti.
Iniziamo con un assaggio di un produttore della zona di Treviso.
Azienda Agricola Costadilà. Un prosecco sui generis da sole uve Glera. Vigna a 450 metri sul livello del mare. Annata 2012. Colfondo, un po torbido in quanto la fermentazione avviene direttamente in bottiglia ed il vino riposa sui suoi lieviti. Va servito con un piccolo remuage in modo da rimettere in sospensione il fondo. Ha una grande acidità, leggermente amarognolo e con poco corpo. Lo dicono buono in abbinamento con ostriche e frutti di mare, ma a me non ha fatto impazzire.
Voto IHV 0.

Stessa azienda un vino da uve Glera, Verdiso, Bianchetta e Perera, le quattro classiche uve da Proseccco.  Annata 2011. Da una vigna posta a 280 slm, una più prolungata sosta sui lieviti gli dona un colore più dorato, tendente all’ oro antico, quasi rosa. Un vino leggermente più grasso che mantiene la freschezza e che aumenta la piacevolezza della beva.
Voto IHV 1.
Un altro vino con le bolle principalmente da uve Marzemino (bastarda) e con una piccola parte di Syrah, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Subconscio dell’Azienda Agricola Roberto Marton. A me non è piaciuto, un gusto “brusco” e sgarbato che non me lo ha fatto aprezzare.
Voto IHV -1.

Continuiamo con le bolle con un vino da uve tocai dell’ Azienda di Monselice Castello di  Lispida, il vino si chiama H Spumante metodo classico sur lies 2011. Una bottiglia, come le prime due, con tappo a corona e vetro trasparente.  Un vino dalla grande aromaticità che dà una sensazione quasi di dolcezza. Bella l’acidità che dà freschezza e piacevolezza di beva.
Voto IHV 2.

Saltiamo in Francia a Pouilly dalla signora Noella Morantin un vino frizzante da uve chardonnay. Equilibratissimo e piacevolissimo alla beva.  Annata 2011 di Terre Blanche Petillant Naturel metodo ancestrale. Davvero buono!
Voto IHV 2.

Andiamo con i vini fermi con un Friulano, da uve tocai, di Borc Dodon del 2012. Una piccola riduzione che si avverte appena versato nel bicchiere ne penalizza un po’ la performance, anche perché dopo un po’, e soprattutto in bocca, non si avverte più. Fresco di acidità e fruttato fa venire voglia di berne.
Voto IHV 1.

Altro vino Domain de l 'Ecu, Le Landreau, Valle della Loira.  Muscadet Cuvee Classique 2011.
Messo in caraffa si rivela un vino tondo, iodato e sapido, prelevato invece dalla bottiglia mostra piu' acidità ed un sentore agrumato più piacevole.
Voto IHV 1,5.


Restiamo in zona con un prodotto di un produttore che a volte produce le massime espressioni di Mersault. Questo è un vino base di Pierre Morey, un Aligote' 2011. Un vino tipico di Borgogna fresco ed allo stesso tempo rotondo. A me è piaciuto molto.
Voto IHV 2.

Sempre Borgogna, una bella acidità dona la freschezza necessaria a fare diventare un buon vino un grande vino.  Sapido e quasi iodato, un bel frutto ed una persistenza lunghissima per questo Bourgogne Chitry di Olivier et Alice De Moor 2011.
Voto IHV 2.

Zona sud della Borgogna, siamo nel Maconnaise  a Clessé, AOC Viré-Clessé Domaine Guillemot “Quintaine” 2010.  Agrumi e freschezza che rende equilibrata la sensazione grassa di questo vino da uve leggermente botrytizzate. Mooolto piacevole.
Voto IHV 2.

Continuiamo verso sud fino a St Rémy de Provence al Domain Milan. Le Grand Blanc, un uvaggio di vari vitigni: Grenache Blanc-Rolle-Roussane-Chardonnay e Muscat à Petits Grains del 2010. Tanti agrumi e miele. Una nota balsamica ed una discreta acidità rendono il vino equilibrato ed armonico.
Voto IHV 1,5.
 

Torniamo in Italia con un vino della Sardegna Settentrionale di Dettori il Renosu Bianco S.A., cuvé di varie annate da uve Vermentino e Moscato di Sennori. Un vino fresco con una buona acidità ed una piacevole nota agrumata.
Voto IHV 1,5.

Terminiamo il tour dei vini bianchi con un Alsaziano di tutto rispetto: Riesling Katzenthal non filtré 2011 di Audrey et Christian Binner di Ammerschwirh. Un vino fresco con agrumi tropicali e netta la sensazione di calcare. Rimango sorpreso dall’assenza delle classiche note da idrocarburo ma mi dicono che non sono essenziali e che spesso, a secondo dei terreni di coltivazione, possono latitare. Molto buono.
Voto IHV 2,5.


Cominciamo il giro dei rossi con un vino, IMHO, da dimenticare: Azienda Agricola Giotto Bini Fanino 2010. Da uve Fanino, Cataratto e Pignatello. Vinificato in Anfora ha ancora tutti i sentori di terra. Da amante della terra di Pantelleria spero che col tempo cambi e migliori, per il momento era imbevibile.
Voto IHV -1.

Qui siamo al nord e si sente, tannini freschi e nervosi, colore quasi viola moltio concentrato. Siamo in Piemonte con l’Azienda Agricola Viglione Carlo di Monforte d’Alba. E’ un Dolcetto 2011 ancora giovanissimo, appena imbottigliato e si sente, ma comunque molto piacevole.
Voto IHV 1,5.

Saliamo ancora di latitudine per provare un vino di un vate dell’enologia mondiale:
Domaine Prieure Roch a Vosne Romanée. Il vino in degustazione è il base dei suoi pinot nero, ma già da questo si sente la grande mano e la conoscenza che Roch ha del suo territorio e delle sue uve. E’ il Nuits 1, premiére crù di Nuit St George, 2009, annata molto buona e si sente!
Voto IHV 3.


Attraversiamo la Francia per sbarcare quasi sull’oceano Atlantico in zona Bordeaux, parliamo di Chateau Le Puy a Saint-Cibard. Il vino in degustazione è il Chateau Pimpine 2008 da uve Merlot (85%) e Cabernet Sauvignon (15%). Il vino è decisamente giovane, tannini freschi e non ancora ben levigati. Frutti di bosco e ciliegia. Un vino discreto.
Voto IHV 0.

Torniamo in Italia con un vino classico: Chianti Classico Buondonno 2011. Un vino dalla facile beva, fresco, giustamente tannico e con una morbidezza che lo rende perfettamente equilibrato. Un vino molto buono.
Voto IHV 2,5.

Poi, Spagna, Temprañillo y Más 2007 di Bodega Barranco Oscuro a Càdiar in Andalusia. Un vigneto sulla Sierra Nevada di Tempranillo, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Garnacha. Come latitudine siamo molto a sud ma siamo anche a 1350 metri slm. Un ambiente che offre temperature da 40 gradi di giorno e 15 di notte. Questa escursione termica garantisce una esplosione di profumi al naso che viene prontamente notata nel bicchiere. Fresco in bocca, piacevolmente tannico e un bel bouquet di frutti rossi. Molto buono.
Voto IHV 2,5.


Un ritorno in Piemonte con questo Barolo Cannubi 2009, un vino nuovo per l’Azienda Agricola Viglione Carlo con un bel naso di viola e una bocca piena e corposa con tannini morbidi e setosi.Molto piacevole.
Voto IHV 2.

Siamo ormai alla fine della degustazione e ci estraggono dal cappello questo meraviglioso Cannonau: Tenores 2009 Dettori. Una eleganza ed una finezza sorprendente, in bocca è morbido ed i tannini, ben levigati, riempiono la bocca. I frutti rossi croccanti e maturi esplodono in una persistenza lunghissima.
Voto IHV 2,5.
 

Un grazie alla ditta Velier ed in particolar modo a Fabio Volo che ci ha accompagnato in questa bellissima gita tra alcuni dei migliori vini artigianali del mondo.








Criteri di valutazione


- 2
Blah .. questo vino è una schifezza. Sputo anche quello che ho in bocca
- 1
Il vino non mi piace proprio. Faccio finta di nulla e chiacchiero per non dover finire il bicchiere
0
Il vino può essere bevuto senza morire
1
Il vino è buono. Viene voglia di bere un secondo sorso e versarsi un altro bicchiere
2
Questo vino è molto buono, ne compro volentieri qualche bottiglia da portare a casa
3
Oh !! ... Meraviglia... Questo è il vino che voglio offrire agli amici per fare una bella figura.






03 febbraio 2014

Shiraz!

Bella serata tra amici per finire il mese. La scusa era un assaggio in verticale della Landonne di Renè Rostaing e con la scusa abbiamo assaggiato alcune cose veramente notevoli.
Iniziamo con un assaggio di Albariño Do Ferreiro 2011 ed un Mersault-Charmes 2007 fatto da Jean Marc Roulot per l’Hospice de Beaune.
Una lama di acidità ed una sapidità veramente sorprendente per l’Albariño, decisamente giovane che, molto probabilmente, si manterrà per molto , moltissimo tempo.
Il Mersault-Charmes apre con una nota boisè un po’ troppo invadente, che però col tempo, nel bicchiere svanisce e fa saltare fuori il grande prodotto di Borgogna.
Proseguiamo con un assaggio di due Verdicchio 2006 il Riserva Gioacchino Garofoli 2006 ed il Riserva Villa Bucci 2006.
Devo dire che mi aspettavo di più da questi prodotti, certo che bevuti dopo i due di apertura un po’ hanno pagato.
Il Garofoli, più aperto al naso, in bocca paga una nota dolciastra dovuta alla probabile presenza di uve botrytizzate, chiude leggermente amaro.
Il Villa Bucci è invece in un periodo di estrema chiusura, o almeno così voglio sperare perché al naso dice poco e pure in bocca non è che si riveli un grande vino. Chiusura amara anche per questo.


Passiamo alla ragione della serata. Landonne di Renè Rostaing, Ampuis, Rhone.
Annate in degustazione: 2005, 2006, 2007, 2010.
Il 2005, come lo ricordavo, sanguigno, speziato, direi anche oramai pronto alla beva.
Il 2006, un pelo più chiuso all’inizio, poi dopo un po’ di bicchiere si è aperto ed è stato molto piacevole ritrovare le spezie ed il ferro tipiche del prodotto.
Il 2007 è stata un po’ la delusione della serata, chiuso, con tannini verdi, quasi erbaceo, si faceva fatica a riconoscere lo Shiraz.
Il 2010, è stato quello che mi è piaciuto di più. Anche se troppo giovane per berlo adesso, ha tannini setosi e complessità da vendere. Tantissime spezie e molto sangue.



A seguire un'altra comparata tra vini del Rodano, Nord contro Sud.
Renè Rostaing Cotê Blonde 2006, a nord
Chateau de Beaucastel Chateauneuf du Pape 2006, a sud.
Eleganza contro potenza, a mio giudizio, vince l’eleganza del Cotê Blonde, con un equilibrio di tannini e morbidezza, persistenza ed armonicità che ha fatto di questo vino il migliore della serata. Il Chateauneuf più rustico ha pagato il confronto, rimane comunque un grande vino.
Giusto per non farci mancare niente, avevo in cantina una reliquia del 1997, uno Shiraz Il Bosco dei Tenimenti D’Alessandro, prelevato dalla botte regalatomi dal produttore e si è rivelato un ottima bevuta ed ancora fresco con tannini gradevoli e legno non troppo invasivo.







A fine serata abbiamo fatto un assaggio, per decidere se fare partire oppure no un Gruppo Di Acquisto, di alcuni champagne di un produttore di Cramant di cui conoscevo i vini fatti dal padre.
Il base, Grappes d’Or, a mio parere un po’ troppo dosato, il Gran Crù, un po’ troppo ossidato, il Millesimato 2007 è stato forse l’unico che aveva una sua ragione di essere, piacevole e armonico, con una bella sapidità ed un ottima freschezza.

https://www.facebook.com/emozionidallatavolaedallacantina?hc_location=timeline


Un dolcino alla fine non poteva mancare, in abbinamento ad un parmigiano 36 mesi entrambi portati da Claudio, un Riesling 1999 di Carl Schmitt Wagner Auslese, veramente buono con tutti i suoi idrocarburi e la sua freschezza che resettava la bocca, lasciandola in attesa del boccone di formaggio.

Un grazie in particolare a Gabriele Succi ed alla sua meravigliosa famiglia che hanno messo a disposizione la loro casa alla nostra combriccola .