14 dicembre 2012

UNA SERATA STORICA (almeno per me)


Dopo un sacco di tempo sono tornato a Le Giare per una grande degustazione che, tra l’altro, ha richiesto una organizzazione rocambolesca.

Ci accoglie Claudio con alcuni assaggi di antipasto serviti dentro cannoli di bamboo.
Nel primo baccalà fritto con peperoni ,
Finger Food
nel secondo piada con erbette, olive e parmigiano  .
Finger Food 2

Una giusta stuzzichevolezza per accompagnare le bollicine di aperitivo.

Bruno Paillard ’96,
Krug N.V.,
Billecart Salmon Reserve N.F.1998,
Herbert Beaufort Cuvée du Mélomane Blanc de Blanc.
Grandi bollicine in generale tra le varie tipologie champenoise, sorpresa tra gli altri, il Billecart Salmon, all’inizio un po’ scrignato dai partecipanti, poi, una volta nel bicchiere, una esplosione di fragranza, con grande nota di Pinot Nero, bella acidità e persistenza lunghissima.
Cominciamo a rodare i palati con un bel vino:
Rossignol Trapet Chambertin 1999, riporto il commento di un amico:
 Un portento! Concentrato ed austero dove i profumi si concedono pian piano e si muovono lentamente, è un vino maschio virile che richiede un giro di calice veemente ed allora si inizia a concedersi su tonalità di frutto scuro, mirtilli, accenni fumé e di goudron con un bellissimo sottofondo minerale, in bocca è caldo, pieno, rotondo, lunghissimo e mostra tannini già di grana fine e godibilissimi…un grandissimo vino! Appagante ai massimi livelli, una forza della natura con il pregio però di non esser mai pesante e stucchevole…
Non per niente era il Grand Cru preferito da Napoleone.



Ci sediamo a tavola e si comincia con:
Cavoli e Aringa: piatto molto "nordic style".. Con panna un po’ invasiva ed aringa un po’ sottotono, comunque molto gustoso.
A questo viene abbinata una prima batteria dei vini della serata. Il primo, chiaramente un Nebbiolo, un po’ chiuso al naso, il secondo vero esempio del Pinot Nero di Borgogna, elegante, fresco e profondo, veramente grande.
A carte scoperte saranno poi
1)     Conterno Cascina Francia ‘93
2)     Domaine de la Romanée Conti Echézeaux 2002.
Continuiamo la cena con: Pancettona al pepe, piatto adattissimo ai grandi vini di borgogna che avevamo sul tavolo il numero dello chef è la sfumata di Gin e la salsa agli agrumi insieme all'indivia arrostita che andavano a bilanciare la grassezza della pancettona di mora.  
Altra batteria alla cieca, entrambi Pinot Nero, il primo molto chiuso, con una puntina di volatile, il secondo più fresco, ma comunque ancora chiuso. Da notare che le bottiglie erano state aperte ormai da alcune ore e nonostante questo, molte hanno risentito della poca aria concessa.
A carte scoperte:
1)     Chandon de Briailles Corton Gran Crù Les Bressandes 1999
2)     Armand Rousseau Gevrey-Chambertin 1er Crù Les Cazetiers 2004

Segue un altro piatto: Colino della california, razza di quaglia allevata a terra… grande materia in primo piano disossata e rimontata sapientemente dallo chef.  
Continuiamo ad assaggiare vino alla cieca. Questa volta si tratta di due GRANDI! Ne siamo certi, in molti tra noi si azzardano a profetizzare almeno un altro vino del mitico Domaine DRC. Certamente Pinot Nero, certamente Borgogna, certamente grandi. Colore ben concentrato, profumi di sottobosco e frutta matura, veramente lunghissimi in bocca. Corposo e maturo il primo, fresco ed elegante il secondo.
A carte scoperte:
1)     Henri Rebourseau Chambertin Gran Crù 2002
2)     Bart Chambertin Clos de Beze 2007
Riporto i giudizi dell’amico molto più poetico di me:
Chambertin Rebourseau 2002 
super poliedrico al naso delle tante sfaccettature, iodato e bella la singolare nota di 
zafferano, in bocca si presenta un poco scorbutico e non ancora molto equilibrato, l'entrata al sorso
è un pò "rigida" poi però si allarga e pian piano e viene fuori,vino di grande fittezza e durezza d’altronde è uno Chambertin ed il carattere non gli manca! forse un pò presto berlo ora ma grande esperienza comunque.
Chambertin-Clos de Bèze 2007 Bart, mano di velluto quella di Bart , vino fine e sottilissimo questo Clos de Bèze è il lato esile dello Chambertin, simpatiche le note al naso di radici,rabarbaro,corteccia ed erbe officinali,in bocca è già setoso e di media struttura con bella acidità e freschezza, non un mostro di complessità come alcuni dei vini che aveva affianco (forse risente dell’annata un po’ deboluccia?) ma comunque una gran bella bottiglia dalla beva entusiasmante.

Proseguiamo con: Cannelloni alla boscaiola, eccezionale il sapore dei galletti, all'interno ragù bianco di lepre erbe aromatiche…piatto di stagione interpretato benissimo.
Altra batteria di bottiglie anonime.Dopo i due Chambertin, abbiamo fatto un salto, enorme a mio parere, indietro. Con il primo siamo andati su un vino più grezzo, tagliato col pennato, ruvido e tannico, un colore molto scuro, sul granato. In bocca un buon vino anche se l’eleganza dei vini che lo hanno preceduto lo fanno risaltare come un pesce fuor d’acqua. Un vino caldo chiaramente del sud della Francia. Il secondo non mi è piaciuto per niente,lo spunto acetico era, IMHO, troppo forte per poter fare aprezzare il vino.
A carte scoperte:
1)     Jean Alesi Clos de l’Hermitage 2007
2)     Massa Vecchia il Rosso anno ???

Main Course: Lepre in civet, anche qui siamo su dei livelli assoluti di qualità delle carni con cotture strepitose, in più le costolette sono state farcite al tartufo e porcini,i filetti teneri e succosi, da andar giù di testa! Un amico ha avuto il coraggio di paventare che i vini in accompagnamento fossero passati in secondo piano, non è vero, ma hanno rischiato di brutto!
Con il primo torniamo dichiaratamente in Botgogna e ci torniamo veramente alla grande!
Cosa chiedo ad un vino? Eleganza, corpo, profumi, freschezza, … c’era tutto!!!
Con il secondo era quasi la stessa cosa, solo un filino in meno, ma proprio un filino, sinceramente non avrei saputo quale dei due scegliere come miglior vino della serata.
A carte scoperte:
1)      Domaine de la Romanée Conti La Tache 2000, il poeta amico l’ha così definito:
La Tache 2000 colpisce subito il colore rubino acceso ma non fitto come gli altri drc , al naso è un sussurarsi di lamponi, melograno, acceni minerali e spezie, al sorso questo vino è finezza e velluto puro che rendono il palato in stato di grazia, profondità gustativa e lunghezza da vero fuoriclasse, questo 2000 è un La Tache in versione poco muscolare altamente "femminile"equlibratissimo e purissimo un vero diamante nel bicchiere!!!

2)     Domaine de la Romanée Conti Romanée St.Vivant 1999

Un finale in sfumando: Una milanese in Romagna, la cosa che colpisce è la fragranza della frittura che rende la cotoletta decisamente leggera! Bella l'idea di usare la scorzetta di limone anche se io avrei caricato il piatto trasformando la milanese in BOLOGNESE.
Rimangono due bottiglie ancora ben occultate dalla stagnola.
La prima ha un colore quasi cupo, denso. La seconda invece è di un colore più brillante, un bel rubino.
Anche al naso si rispecchia la prima sensazione visiva, il primo è più chiuso, il secondo invece ha un ampio bouquet che va dalla viola ai frutti di bosco, ai funghi ed al muschio. La stessa storia si ripete in bocca. Ora, io immaginavo già quali vini fossero, li avevo portati io, ma la mia sorpresa è stata quando, tolta la stagnola, erano esattamente capovolte le mie considerazioni.
A carte scoperte:
1)     Domaine de la Romanée Conti Richebourg 1999
2)     Domaine de la Romanée Conti Richebourg 2000

La mia enorme sorpresa è stata quella di trovare lo stesso vino molto più indietro e chiuso quello del 1999 che come annata dovrebbe essere stata migliore del 2000.

Per finire la serata: Cassata o Cazzata?? , il titolo è molto divertente, direi ne l’una ne l'altra. A qualcuno è  risultata un pò troppo dolce ma d'altronde la cassata di solito è molto dolce, a me è piaciuta molto…esteticamente è pure molto bella la presentazione circolare.

A seguire un mini bombolone alla crema con sorbetto al mandarino e pralina al cioccolato, veramente molto gustosi.

Io, a questo punto ero un po’ cotto e non ho aprofittato dei vini proposti, mi dicono che sia passato pure un Sauternes che, visto che è evaporato deve essere stato molto gradito.

Un grazie a Claudio per la bella serata ed un bravo ad Omar per la realizzazione di questi splendidi piatti.

Un grazie anche alla brigata per l’ammattimento nel seguire questo splendido evento.