10 maggio 2011

Enoteca Uinauino

Provato, lo scorso Venerdì, il nuovo corso dell’ex Enoteca Parenti, ora Uniauino.

Il locale, pieno in tutti i posti, non è mutato molto dalla prima versione, un nuovo colore alle pareti, qualche quadro e nuovi lampadari, per il resto è un po’ come prima.

Il personale pieno di energia si prodiga dietro al banco e tra i tavoli con molta cortesia e preparazione.

Un primo esame agli scaffali evidenzia la scelta di proporre vini non usuali, e questo è un bonus, almeno per me, perche sono ormai stanco di trovare gli stessi vini un po’ dappertutto. Spero per loro che paghi perché comunque ho udito qualche lamentela, ma và detto che, anche se Castel San Pietro si spaccia per “città”, è e rimane un paese dove la cultura enologica è quanto mai ristretta ed atrofizzata, ed i “paesani” sono persone che fanno molta fatica a esplorare nuove vie, preferiscono la vecchia e sicura etichetta alla nuova incognita esperienza.

Passiamo quindi a sederci al tavolo dove continuiamo a bere lo champagne che avevamo scelto per l’aperitivo: Bernard Pertois Blanc de Blanc a Mesnil sur Oger, un ottimo vino che ancora non conoscevo, colore oro vivo, perlage finissimo ed in bocca una punta di evoluzione che ottimamente si sposa con il mangiare.

Cominciamo con un benvenuto : Cavolo e melanzana con alici e capperi, veramente stuzzichevole che fa venir fame.

A seguire io ho ordinato una battuta di manzo di razza Granda Piemontese di Zivieri con uovo a bassa temperatura, olive e capperi, sul fondo un pizzico di sale rosa dell’Himalaya. Veramente fantastica la qualità della carne e, se ben dosato, ottimo l’abbinamento con uovo , olive e capperi.

Come primi abbiamo scelto io dei ravioli di patate con spuma di uovo e zafferano con crostini di pancetta e Manuela una lasagna aperta con ragù di coniglio in bianco.
I ravioli riportavano un sentore di carbonara, forse per l’uovo e la pancetta, ma nell’insieme erano comunque un piatto originale ed appagante, ottima la salsa dell’uovo emulsionato con brodo.
La lasagna, forse un pelo meno originale, resta comunque un piatto saporito ed equilibrato, rustico, ma al tempo stesso non pesante.

Abbiamo continuato a bere con un Riesling secco del 2007 Donnhoff , veramente incantevole per profumi e complessità gustativa.

Per secondo io ho ordinato una pollastra cotta a bassa temperatura e poi arrostita con contorno di patata e friggione. Come per l’antipasto, da lodare la scelta delle materie prime, una carne bella soda, non ostante la tipologia di cottura, e molto saporita. Unico neo il friggione, Noi a Castel San Pietro ed a Medicina, siamo abituati ad un friggione un po’ più acido che rmane, a nostro avviso, meno stucchevole in bocca e più leggero, per quanto possa essere leggero un friggione!
L’altro secondo è stato un assaggio di salsicce di manzo di Kobe, allevato sotto la consulenza dell’Università di Veterinaria di Bologna e prodotto dalla ditta LEM di Toscanella di Dozza, servito con patata e cuori di carciofi. Cotta al rosa, mi ripeto ma vale il discorso precedente sulla grande qualità della materia prima e di questo bisogna darne atto alla nuova gestione.

Per finire un sorbetto al pompelmo, leggero e fresco in bocca molto, molto piacevole.

In sei, con un giro di aperitivi iniziali, due di Champagne ed una di Riesling, il conto totale è stato di € 295,00.

Imho un ottimo rapporto prezzo/qualità.