Bella serata
tra amici per finire il mese. La scusa era un assaggio in verticale della
Landonne di Renè Rostaing e con la scusa abbiamo assaggiato alcune cose
veramente notevoli.


Una lama di acidità ed una sapidità veramente sorprendente per l’Albariño, decisamente giovane che, molto probabilmente, si manterrà per molto , moltissimo tempo.
Il Mersault-Charmes apre con una nota boisè un po’ troppo invadente, che però col tempo, nel bicchiere svanisce e fa saltare fuori il grande prodotto di Borgogna.
Proseguiamo
con un assaggio di due Verdicchio 2006 il Riserva Gioacchino Garofoli 2006 ed
il Riserva Villa Bucci 2006.
Devo dire che mi aspettavo di più da questi prodotti, certo che bevuti dopo i due di apertura un po’ hanno pagato.
Il Garofoli, più aperto al naso, in bocca paga una nota dolciastra dovuta alla probabile presenza di uve botrytizzate, chiude leggermente amaro.
Il Villa Bucci è invece in un periodo di estrema chiusura, o almeno così voglio sperare perché al naso dice poco e pure in bocca non è che si riveli un grande vino. Chiusura amara anche per questo.
Devo dire che mi aspettavo di più da questi prodotti, certo che bevuti dopo i due di apertura un po’ hanno pagato.
Il Garofoli, più aperto al naso, in bocca paga una nota dolciastra dovuta alla probabile presenza di uve botrytizzate, chiude leggermente amaro.
Il Villa Bucci è invece in un periodo di estrema chiusura, o almeno così voglio sperare perché al naso dice poco e pure in bocca non è che si riveli un grande vino. Chiusura amara anche per questo.
Passiamo
alla ragione della serata. Landonne di Renè Rostaing, Ampuis, Rhone.
Annate in
degustazione: 2005, 2006, 2007, 2010.
Il 2005,
come lo ricordavo, sanguigno, speziato, direi anche oramai pronto alla beva.
Il 2006, un pelo più chiuso all’inizio, poi dopo un po’ di bicchiere si è aperto ed è stato molto piacevole ritrovare le spezie ed il ferro tipiche del prodotto.
Il 2007 è stata un po’ la delusione della serata, chiuso, con tannini verdi, quasi erbaceo, si faceva fatica a riconoscere lo Shiraz.
Il 2010, è stato quello che mi è piaciuto di più. Anche se troppo giovane per berlo adesso, ha tannini setosi e complessità da vendere. Tantissime spezie e molto sangue.
Il 2006, un pelo più chiuso all’inizio, poi dopo un po’ di bicchiere si è aperto ed è stato molto piacevole ritrovare le spezie ed il ferro tipiche del prodotto.
Il 2007 è stata un po’ la delusione della serata, chiuso, con tannini verdi, quasi erbaceo, si faceva fatica a riconoscere lo Shiraz.
Il 2010, è stato quello che mi è piaciuto di più. Anche se troppo giovane per berlo adesso, ha tannini setosi e complessità da vendere. Tantissime spezie e molto sangue.
A seguire
un'altra comparata tra vini del Rodano, Nord contro Sud.
Renè Rostaing Cotê Blonde 2006, a nord
Renè Rostaing Cotê Blonde 2006, a nord
Chateau de
Beaucastel Chateauneuf du Pape 2006, a sud.
Eleganza contro potenza, a mio giudizio, vince l’eleganza del Cotê Blonde, con un equilibrio di tannini e morbidezza, persistenza ed armonicità che ha fatto di questo vino il migliore della serata. Il Chateauneuf più rustico ha pagato il confronto, rimane comunque un grande vino.
Eleganza contro potenza, a mio giudizio, vince l’eleganza del Cotê Blonde, con un equilibrio di tannini e morbidezza, persistenza ed armonicità che ha fatto di questo vino il migliore della serata. Il Chateauneuf più rustico ha pagato il confronto, rimane comunque un grande vino.
Giusto per
non farci mancare niente, avevo in cantina una reliquia del 1997, uno Shiraz Il
Bosco dei Tenimenti D’Alessandro, prelevato dalla botte regalatomi dal
produttore e si è rivelato un ottima bevuta ed ancora fresco con tannini
gradevoli e legno non troppo invasivo.
A fine
serata abbiamo fatto un assaggio, per decidere se fare partire oppure no un
Gruppo Di Acquisto, di alcuni champagne di un produttore di Cramant di cui
conoscevo i vini fatti dal padre.
Il base, Grappes d’Or, a mio parere un po’ troppo dosato, il Gran Crù, un po’ troppo ossidato, il Millesimato 2007 è stato forse l’unico che aveva una sua ragione di essere, piacevole e armonico, con una bella sapidità ed un ottima freschezza.
https://www.facebook.com/emozionidallatavolaedallacantina?hc_location=timelineIl base, Grappes d’Or, a mio parere un po’ troppo dosato, il Gran Crù, un po’ troppo ossidato, il Millesimato 2007 è stato forse l’unico che aveva una sua ragione di essere, piacevole e armonico, con una bella sapidità ed un ottima freschezza.

Un grazie in
particolare a Gabriele Succi ed alla sua meravigliosa famiglia che hanno messo
a disposizione la loro casa alla nostra combriccola .
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