29 luglio 2009

Michel Bras, Laguiole

Come avrete notato, sono tornato, ebbene sì, le vacanze estive le ho finite.
Voglio cominciare ringraziando pubblicamente Stefano Beltrame ( _pll) per l'accoglienza riservataci, infatti la prima tappa delle mie vacanze, è stata proprio Finale e non potevo non passare a salutare SAR, anche percè è difficile mangiare di meglio in zona, per quello che conosco io.
Siamo capitati poi di Domenica e lui era indaffarato come mai, ma è stato comunque di una gentilezza e disponibilità inusuale, almeno per le mie esperienze.
Ho scritto MIE vacanze in maiuscolo perchè da molto tempo non riuscivo ad organizzarmi le vacanze ad insaputa di Manuela e TUTTE le decisioni le ho prese io, MIRACOLO!!!!! :-)))
Dopo la piacevolissima sosta a Finale ci siamo diretti al centro della Francia sul Massiccio Centrale per una discesa in canoa nelle gole dell'Ardeche, faticosa, ma bellissima.
Il giorno dopo abbiamo attaversato il parco delle Cevennés con una sosta a Villefort sul lago omonimo veramente incantevole ed una visita a La Malene, antico porto sul fiume, piacevolissimo.

Veniamo poi al Giovedì, visita a Michel Bras a Laguiole.

Dopo una sosta alla fabbrica dei famosi coltelli, non per niente disegnata da Philippe Starck,
con acquisto obbligatorio, almeno per me che sono un apassionato, siamo approdati in questo ristorante che ci aveva riservato un tavolo solo per il mezzogiorno, essendo tutto esaurito nelle sere degli altri giorni in cui avevo fatto richiesta.

Aperitivo nella splendida sala a vetri che dà sulle colline dell'Aubrac, ho gustato un aperitivo tradizionale della zona, vino bianco aromatizzato all'arancia, niente di particolare l'aperitiivo, ma spettacolare la vista. In accompagnamento, piccole tapas fresche, veramente notevoli.

Abbiamo fatto la nostra ordinazione sulla terrazza coperta e poi ci hanno accompagnato al tavolo.
Il ristorante è arredato molto moderno, con un ruscelletto che divide la zona tavoli dal corridoio per accedervi, in modo che il passante non disturbi gli altri clienti che sono già ai tavoli.
Anche il nostro tavolo era disposto proprio di fronte ad una vetrata che andava per tutta la zona ristorante e dava sulle colline in fiore.
Abbiamo scelto il menù degustazione Découverte & nature a 179 euri + IVA al 5,5%.
Non ho mai capito perchè l'IVA è variabile da ristorante a ristorante, comunque è sempre pù bassa che da noi!

Cominciamo con Le gargouillou de jeunes légumes, una insalata con verdure un pò crude ed un pò cotte a vapore. Forse la più buona mai mangiata da me. Fantanstico il sapore netto delle varie verdure ed anche l'abbinamento del caldo e del freddo. Per quelle calde il punto di cottura era perfetto.

Passiamo poi a Le turbot poelé au beurre demi-sel & roulé dans du vinagre: una fettina di rombo brasato sul burro apena salato con un contorno di legumi tagliati a listarelle sottilissime, veramente stuzzicante.

Si segue con La tranche de foie gras de canard grillée, des amandes, figues noires & fenouil.
Il fegato, inutile dirlo, era fantastico, grande l'abbinamento con le mandorle e l'odore del ficocchietto selvatico, Quello con i fichi era un pò più scontato, comunque un grande piatto.
Un'osservazione, va bene che è stagione, ma le mandorle l'hanno fatta da padrone anche per le altre successive tappe gastronomiche.

Per interrompere, i cereali: La gallette: cèbe, courgette, poivron... sur un jus aux truffes de Comprégnac.
Ancora un grande piatto che rivela la grande capacità di trattare le verdure ed i frutti della terra.

A seguire la viande: Le carré d'agneau Allaiton roti sur os: Artichauts & Boulgour à la coriandre: fleurs & huile de serpolet.
Carne di qualtà sublime, contornata ancora da verdure e fiori. Qui mi sarei abbuffato, ma purtroppo... sapete com'è, l'etichetta vuole la sua parte, ma non sono riuscito a non fare scarpetta! :-)

Si passa poi al carrè dei formaggi, mi sarei aspettato qualche scelta in più, ma Bras dedica molto al suo territorio ed ha lasciato fuori molti dei formaggi più rinomati per dare spazio ai pur sempre ottimi formaggi dei dintorni, su tutti un Roquefort da urlo.

Sui dessert è calata l'unica ombra del pranzo, un biscotto tenero di cioccolato, anche se fatto bene, pur sempre l'ormai inflazionato flan con cuore di cioccolato fondente, con una purea di banane caramellate.
Delle ciliegie confites al timo molto scarse e per finire delle sfere di sorbetto di frutta di stagione e fragole con gli ormai consueti fiori, veramente deludenti.
Se non fosse stata pe la debacle dei dessert, sarebbe stato forse il miglior pasto di tutta la vacanza.

Il tutto anaffiato da una bottiglia di Silex del 2002, seccata in barba alle limitazioni.

Dopo una breve passeggiata nel giardino esterno, veramente bellissimo,
siamo poi ripartiti alla volta del Perigord Noir.

Arrivederci alla prossima puntata. :-)))

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