03 marzo 2008

Gita da Dal Vero a Badoere

Che dire, mi sembra inutile ripetere le lodi sparse sul web da penne più illustri della mia, lodi tutte meritevoli, tra l'altro.

Ogni tanto mi piace fare il bastian contrario, più per amore della discussione che per ragion avveduta.

Questa la premessa.

Dopo tanto tempo che lo aspettavo, ho trovato l'occasione per "salire" in quel di Badoere, piccola cittadina, se non paese, della pianura che c'è tra Treviso e Castelfranco Veneto.

Partiti da Bologna con 28 gradi, sembrava estate, siamo arrivati con un velo di nebbia a Padova che ha riportato la temperatura ai più giusti 15 gradi dei primi di Marzo. Abbiamo poi proseguito sulla nuova strada che porta a Castelfranco e che ci ha fatto risparmiare un buon quarto d'ora di macchina, fino a giungere a Badoere con di nuovo il sole, ma senza alzare troppo la temperatura.

Trovato dopo una qualche ricerca il ristorante, la piazza era invasa da centinaia di bancarelle di un interessante mercatino dell'antiquariato, ci siamo seduti a fianco della cucina a vista.

Locale, rivestito di legno, ma con un taglio moderno che ci è piaciuto molto.

Siamo venuti fino qua per trovare la decantata "frattaglialonga", un menù specifico studiato sul tema delle fratttaglie.

Come dicevo in premessa, le lodi sono tutte meritate, sopratutto per la voglia di riproporre materie prime ormai cadute nel dimenticatoio.

La maestria delle preparazioni è esemplare, segno di una scuola seguita con attenzione e passione.

Per cercare il famoso "Pelo nell'Uovo", potrei dire che le aspettative erano superiori.

Essendo aspettative appunto, non erano suffragate da niente, rimane però una piccola delusione.

Delusione data sopratutto da una mancanza di coraggio.

Coraggio che è mancato, In My Humble Opinion, ad Ivano nel conservare i sapori forti della materia prima usata.

Abbiamo rilevato in queste preparazioni, così ben eseguite a livello professionale, una ricerca volta a rendere quasi "sterilizzati" i sapori delle frattaglitudini, come le chiamerebbe un caro amico.

Questa sterilizzazione, se porta i piatti presentati ad essere più accettati dalla stragrande maggioranza della clientela, porta allo stesso tempo ad un calo dell'identità delle materie prime, tutto questo IMHO.



I piatti più aprezzati, sono stati:

l'hamburger di animelle con l'uovo a bassa temperatura, mi ricordava tanto la frittata di animelle che faceva la mia nonna.

I nervetti con salsa verde, semplicemente squisito, appiamo aprezzato l'equilibrio della salsa verde a cubettini con il grasso dei nervetti.

La milza avvolta da un foglio di cipolla, presentata come se fosse una seppia, un sapore forte equilibrato dal dolce della cipolla come da tradizione veneziana.

Il rognone di vitello con purè di sedano rapa. Questo è stato il piatto che più di tutti, a mio giudizio, porta alla mente le frattaglie intese come le intendevo io. Mangiato singolarmente, si apprezza il sapore del rognone con la sua amaritudine imperante. In matrimonio con il purè di sedano rapa, questa amaritudine viene smorzata fino a raggiungere un equilibrio perfetto.

In abbinamento al pasto, abbiamo bevuto un Franciacorta Vezzoli Brut, come aperitivo, uno dei migliori produttori di Franciacorta che io conosco.
Un Nebbiolo 2006 di Elio Altare semplicemente spettacolare.
Un Pinot Nero Mazon 2004 di Gottardi, grande come sempre, aprezzato di più dopo che abbiamo fatto cambiare i bicchieri che non facevano esprimere al vino tutte le sue potenzialità.


Spero che chi ha abbastanza confidenza con Ivano Mestriner, nel riportargli questo mio commento (che con lui non ho fatto per mancanza di confidenza) si ricordi che abbiamo apprezzato tantissimo la sua cucina, questa mia è una opinione personale che vale un tanto al kilo. :-)

Spesa totale € 60,00 a testa senza il vino, compresi qualche bis e piccoli extra che ci sono stati serviti a tavola.

Ciao

Stefano

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